giovedì 25 agosto 2011

Il sì degli svizzeri: Como nel Cantone

COMO È vero che la richiesta di valutare i pro e contro dell'unione con il Canton Ticino, commissionata all'università della Svizzera Italiana, parla solo di Varese e della Valtellina. Ma l'assenza di Como è solo per una questione logistica. Sta nel mezzo. Quindi era sottinteso che fosse inclusa nel pacchetto.
«Non è che si sia voluta escludere la provincia di Como, anzi - si affretta infatti a precisare Roberto Badaracco, consigliere del Partito liberal radicale svizzero -. Certo che anche Como fa parte dell'opzione, ci mancherebbe, era dato per scontato. Varese e la Valtellina erano stati citati proprio per indicare i confini collegati nel progetto di unificazione. Se non si è capito lo spiegheremo chiaramente a fine settembre, quando ne parleremo in consiglio comunale».
Como tira un sospiro di sollievo. Non è la Cenerentola del gruppo. E se mai ci sarà una fusione, sarà della partita. Badaracco e il collega Giordano Macchi pensavano anche alla città del Volta mentre commissionavano alla facoltà di economia dell'università della Svizzera italiana lo studio per valutare i pro e i contro dell'unione sotto lo scudo rosso crociato.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/226956_il_s_degli_svizzeri_como_nel_cantone/
http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=236256&rubrica=2

giovedì 21 luglio 2011

Tangenti: Piergianni Prosperini di nuovo arrestato

Prosperini -

MILANO
L'ex assessore regionale al turismo e allo sport Piergianni Proseprini e' finito agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e false fatturazioni in relazione a tangenti ricevute per favorire un imprenditore in una gara d'appalto per la promozione di eventi in Valtellina.
L'inchiesta e' condotta dalla procura di Milano. Prosperini era finito in carcere nel 2009 e aveva patteggiato una condanna a 3 anni e 5 mesi per altre vicende di tangenti.
I militari della Guardia di finanza, oltre a Prosperini, hanno notificato un provvedimento di arresti domiciliari a un imprenditore valtellinese. Le ordinanze di custodia cautelare sono

mercoledì 22 giugno 2011

MA QUANTE CASE POSSIEDE IL MINISTRO ROMANO?

Immobili, un albergo di lusso e finanziamenti statali

Di Marco Lillo
    Il ministro Romano possiede un tesoro di otto appartamen­ti nel palazzo color acciaio di via Watt a Milano. Lì accanto c'è un albergo 4 stelle, Romano è socio dei proprietari.
Previtera. È questo il nome che da mesi sta conficcato nel cervello del ministro Francesco Saverio Roma­no. Appena qualcuno lo pronun­cia alla sua presenza, Romano perde l'aria bonacciona da Pot­sie di Happy days e assume un'e­spressione irata che ricorda un po' Johnnv Stecchino. Come il boss impersonato da Benigni che si agitava imprecando "Coz­zamara, Cozzamara" nello scan­tinato nel quale il mafioso rivale lo costringeva, così Romano sbarra gli occhi al cielo e ripete come un mantra: "Previtera, ah Previtera", anzi "Previera, Ah Prrvtera", in siciliano stretto.

D’Alì, concluse le indagini. Ecco le accuse al senatore

Un anno fa la richiesta di archiviazione, oggi il capovolgimento della posizione.  
Per il senatore Antonio D’Alì, ex sottosegretario all’Interno e adesso presidente della commissione Ambiente del Senato, la Dda di Palermo ha presentato un avviso di conclusione delle indagini e un faldone giudiziario di oltre 3 mila pagine. La decisione arriva dopo che il gip ha rigettato la richiesta di archiviazione nei confronti del politico del Pdl.
D’Alì è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Stando così le cose sembra che l’intenzione dei magistrati antimafia di Palermo, i pm Paolo Guido e Andrea Tarondo, sia quella di chiedere il rinvio a giudizio. Non c’è infatti pagina del faldone che non indichi vicende per le quali il senatore trapanese non sarebbe responsabile: secondo l’accusa, infatti, ci sono rapporti pericolosi, legami con soggetti mafiosi, vicende legate ad appalti e campagne elettorali. C’è la storia mai chiarita della compravendita fittizia di un terreno di Castelvetrano di proprietà della famiglia D’Alì: dopo la vendita sulla carta a soggetti prestanome di mafiosi, il denaro, secondo l’acquirente, il gioielliere castelvetranese Francesco Geraci, sarebbe stato restituito a rate alla cosca di Messina Denaro.

mercoledì 11 maggio 2011

Questi qua......

Bell’esempio in parlamento……
Questi qua

Questi qua......
  - Questi qua il 13 aprile hanno votato l'impunità per il loro capo facendoci
 credere di averlo fatto per il bene di noi cittadini.
- noi ci becchiamo un'ipoteca sulla casa per una multa non pagata.


martedì 26 aprile 2011

Truffa con i fondi Ue, arrestato il deputato regionale Minardo

Fermato dalla guardia di finanza, insieme ad altre quattro persone, nell'ambito di un'inchiesta su presunti illeciti legati a finanziamenti statali ed europei


RAGUSA. Il deputato regionale siciliano del Mpa Riccardo Minardo, presidente della I commissione dell'Ars Affari istituzionali ed ex parlamentare nazionale, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, insieme ad altre quattro persone, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta truffa legata a finanziamenti statali ed europei.

martedì 19 aprile 2011

Montezemolo pensa alla politica ma per ora è imputato a Capri per abuso edilizio

L'ex presidente di Confindustria è accusato di violazioni urbanistiche, falso e deturpamento di bellezze naturali per i presunti abusi edilizi nei lavori di ristrutturazione di Villa Caprile ad Anacapri. Ieri è iniziato il processo
Capri – L’aula giudiziaria è minuscola. Dalla finestra dietro al giudice Alessandra Cataldi si guarda il mare. A duecento metri di distanza c’è la leggendaria Piazzetta, l’ombelico del mondo del gossip, il salotto dei vip che occupano le copertine dei rotocalchi. In questo Tribunale periferico, competente per i (pochi) reati commessi nell’isola azzurra e di competenza del giudice unico, è iniziato ieri un processo a uno degli uomini più potenti del Paese. Si chiama Luca Cordero di Montezemolo.

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